martedì 9 aprile 2013

Magie di parole: LE FIGURE RETORICHE



In queste settimane abbiamo sperimentato diversi trucchetti e stratagemmi per comporre poesie...

Sapete qual è il nome delle magie che abbiamo creato?
Si chiamano FIGURE RETORICHE, sono degli effetti speciali che usano i poeti per rendere più viva ed efficace una descrizione, un'immagine, una sensazione, un'emozione . . .



Quali figure retoriche abbiamo incontrato?


La SIMILITUDINE, ovvero un paragone tra due elementi che hanno una caratteristica in comune, uniti dalle paroline come, sembra, pare . . .
Sta la neve sui monti come panna sul gelato. 
(G.Rodari)



L'ANAFORA, ovvero la ripetizione di una parola o di un'espressione all'inizio di una poesia.

Filastrocca impertinente,
chi sta zitto non dice niente;

chi sta fermo non cammina;
chi va lontano non s’avvicina;

chi si siede non sta ritto;
chi va storto non va dritto;
 e chi non parte, in verità,
in nessun posto arriverà.
(G.Rodari)

L'ALLITTERAZIONE, ovvero la ripetizione di una lettera, di una sillaba, o di un suono all'interno di un testo poetico.

Una zanzara a Zanzibàr

andava a zonzo, entrò in un bar,

"Zuzzurellona!" le disse un tal

"mastica zenzero se hai mal di mar."
(T.Scialoja) 

Il TAUTOGRAMMA, ovvero un brano in cui tutte le parole hanno la stessa lettera iniziale.
“(nel) Ripostiglio"
Rumorosamente rovista,
rosicchiando radici rosse, ramaglie,
rape, rabarbaro…
Rode, rompe, rubacchia, rovina…
Ratto rattone!

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